Ascoltate Josè Saramago intervistato da Serena Dandini

lunedì 27 aprile 2009

Tornano in libertà gli emigrati detenuti nel Cie di Lampedusa.

Tornano in libertà gli emigrati tunisini e marocchini detenuti da fine dicembre nel Centro di identificazione e espulsione di Lampedusa.




Il decreto 11/2009 che ne aveva autorizzato il trattenimento oltre i 60 giorni previsti per legge (fino a un massimo di sei mesi)
è scaduto infatti il 26 aprile e la legge di conversione approvata dal Parlamento ha bocciato la norma che prolungava i termini di detenzione.

Con la scadenza del decreto legge , usciranno esattamente 1.038 detenuti del Centro di identificazione e espulsione ( Cie) di Lampedusa.


Per Maroni questo costituisce
un vero e proprio indulto.

Ma di indulto, riguardo la liberazione dei migranti sbarcati a Lampedusa e detenuti in diversi CIE italiani, non si può proprio parlare perché il reato di immigrazione clandestina non è stato ancora introdotto nel nostro ordinamento ed il disegno di legge 733 che lo prevede, è ancora lontano dalla approvazione definitiva. A meno che qualcuno non voglia ancora riprovarci a colpi di decreto legge. Di certo, quando sarà introdotto il reato di immigrazione clandestina, tutti questi parziali insuccessi del governo (più che successi di una opposizione che si stenta a vedere) saranno riassorbiti da una nuova disposizione legislativa che sancirà definitivamente la criminalizzazione di tutti gli immigrati irregolari. Persino la probabile rinuncia alla norma che abolisce il divieto di segnalazione degli irregolari che si rivolgono alle strutture di cura, si trasformerà per l’opposizione in una vittoria di Pirro. Su tutti gli “incaricati di pubblico servizio”, negli ospedali come nelle scuole, potrebbe scattare l’obbligo di denunciare chiunque non sia in regola con il permesso di soggiorno. Per questo rischio gravissimo, adesso, occorre moltiplicare ancora le forze per contrastare, in Parlamento e nel paese, la introduzione del reato di immigrazione clandestina e l’approvazione finale del disegno di legge sulla sicurezza.
(Tratto da:Cattiveria verso i migranti e consenso politico - Dopo i fallimenti del governo, le proposte per cambiare di Fulvio Vassallo Paleologo)

Intanto i trasferimenti sono iniziati già da mercoledì 22 aprile con 121 persone portate in aereo a Roma e a Crotone e da lì rilasciati con un foglio di via.
Il 23 aprile altre 140 persone sono partite da Lampedusa dirette ai centri di Gorizia, Milano e Trapani.
E il 24 sono partiti ulteriori voli.
Quanto accaduto mostra l’inutilità del prolungamento della detenzione nei Cie. Quattro mesi di detenzione non sono stati sufficienti per identificare e rimpatriare queste persone. Mentre soltanto nella settimana passata sono stati rimpatriati 157 cittadini egiziani, nigeriani e algerini recentemente sbarcati a Lampedusa. Evidentemente il problema è la mancata collaborazione dei Paesi di origine e non la durata del trattenimento.

  • Però quanto è costato alle casse dello Stato il trattenimento di 700 cittadini stranieri per quattro mesi nel Cie di Lampedusa?
  • E quanto è costato in termini di danni morali a ognuno dei detenuti, costretti a vivere in condizioni indegne, e alcuni addirittura pestati " senza pietà" dalla polizia (leggi) , la giornata dell’incendio, il 18 febbraio?
  • E quanto costerà adesso all’Italia – in termini di mancate entrate tributarie – il lavoro nero cui saranno obbligati parte dei migranti rimessi in libertà? O meglio, rimessi in clandestinità...

Ad ogni modo molti a quest’ora avranno già lasciato l’Italia
(
finalmente liberi, per loro fortuna !)

.

Nessun commento: